Aprire un quotidiano, consultare un aggregatore di notizie o guardare un telegiornale sono attività che, al giorno d’oggi, richiedono un certo sangue freddo. Sembra che ad aspettarci ci siano soltanto brutte notizie. Guerre, colpi di stato, incendi, alluvioni. Apparentemente stiamo vivendo un periodo buio e corriamo incontro ad un futuro che non ci prospetta nulla di buono. Questa, almeno, è l’impressione che si ha approcciandosi al mondo dell’informazione. E se il mondo (e la situazione attuale) non fossero neri come ce li dipingono?
Sembra una tesi rivoluzionaria ed anacronistica, invece l’idea che il mondo sia in continuo miglioramento e che ci siano buone basi su cui fondare il proprio ottimismo, non è così assurda. Abbiamo invece buonissimi motivi per essere ottimisti riguardo al futuro, che potrebbe riservarci belle sorprese e scenari meno cupi di quelli prospettati dall’opinione comune.
Quello che trovate qui sotto è il discorso che Steven Pinker, professore di scienze cognitive e psicologo di fama internazionale, ha tenuto nel 2017 ad un Ted Talk dal titolo “Il mondo sta migliorando o peggiorando? Uno sguardo ai numeri”.
Per rispondere quindi alla provocatoria domanda posta nel titolo, abbiamo fatto il punto della situazione avvalendoci delle parole del professore (autore, tra l’altro, del libro Illuminismo adesso. In difesa della ragione, della scienza, dell'umanesimo e del progresso) e della collaborazione di Elisabetta Sagria e Gabriella Patricola che hanno tradotto esemplarmente il testo del discorso di Pinker. Diamo dunque un occhio ai numeri.
Che aspetto ha la traiettoria del mondo se misuriamo il benessere nel tempo con un parametro costante? Paragoniamo i più recenti dati sul presente con le stesse misure di 30 anni fa. Un anno fa, negli USA il tasso di omicidi era di 5,3 ogni centomila, il 7% della popolazione era in condizioni di povertà ed erano state emesse 21 milioni di tonnellate di polveri sottili e quattro milioni di tonnellate di anidride solforosa. Ma 30 anni fa, il tasso di omicidi era di 8,5 ogni centomila, il tasso di povertà era al 12% ed emettevamo 35 milioni di tonnellate di polveri sottili e 20 milioni di tonnellate di anidride solforosa.
Che dire del mondo nella sua totalità? L'anno scorso, il mondo contava 12 guerre in corso, 60 autocrazie, il 10% della popolazione mondiale era in condizioni di estrema povertà e si contavano più di 10.000 armi nucleari. Ma 30 anni fa, c'erano 23 guerre, 85 autocrazie, il 37% della popolazione mondiale era in condizioni di estrema povertà e si contavano più di 60.000 armi nucleari. Vero, l'anno scorso è stato terribile per il terrorismo nell'Europa occidentale, con 238 morti, ma il 1988 è stato peggiore, con 440 morti. Cosa sta succedendo? Il 1988 è stato un anno particolarmente negativo? O questi miglioramenti sono un segno che il mondo, con tutte le sue lotte, migliora nel tempo?
Per gran parte della storia umana, l'aspettativa è stata di circa 30 anni. Oggi in tutto il mondo, è più di 70 anni e, nei paesi sviluppati, più di 80. 250 anni fa, nei paesi più ricchi del mondo, un terzo dei bambini non arrivava al quinto compleanno, mentre ad oggi il rischio di morte infantile è diminuito di ben cento volte.
Recentemente, le guerre di ogni tipo sono diminuite e diventate meno mortali. Il tasso annuale delle guerre è diminuito da 22 ogni centomila nei primi anni '50 a 1,2 oggi. La democrazia ha subito ovvie sconfitte in Venezuela, Russia, Turchia ed è minacciata dall'aumento del populismo autoritario nell'Europa dell'Est e negli USA. Ciò nonostante il mondo non è mai stato più democratico di quanto lo sia stato nell'ultimo decennio, con due terzi della popolazione mondiale che vive in democrazie.
Nell'ultimo secolo, si è ridotta del 96% la probabilità di morire in un incidente d'auto, dell'88% la probabilità di essere investiti sul marciapiede, del 99% quella di morire in un incidente aereo, del 95% quella di morire sul lavoro, dell'89% quella di morire per calamità naturali, come siccità, alluvioni, incendi, tempeste, eruzioni, frane, terremoti e piogge di meteoriti, probabilmente non perché Dio sia meno arrabbiato con noi ma grazie ai miglioramenti delle nostre infrastrutture. E cosa dire della più divina calamità naturale, il proiettile scagliato dallo stesso Zeus? Si è ridotta addirittura del 97% la probabilità di essere uccisi da un fulmine.
Prima del XVII secolo, non più del 15% degli europei sapeva leggere o scrivere. L'Europa e gli USA hanno raggiunto l'alfabetizzazione universale nella metà del XX secolo e il resto del mondo si sta avvicinando. Oggi, più del 90% della popolazione mondiale sotto i 25 anni sa leggere e scrivere. Nel XIX secolo, gli occidentali lavoravano più di 60 ore a settimana. Oggi, lavoriamo meno di 40 ore. Grazie alla diffusione universale di acqua corrente ed elettricità nel mondo sviluppato e l'uso diffuso di lavatrici, aspirapolvere, frigoriferi, lavastoviglie, fornelli e microonde, la quantità di tempo che dedichiamo ai lavori domestici è passata da 60 ore a settimana a meno di 15 ore a settimana.
I numeri e le considerazioni del professor Pinker non sembrano lasciare spazio a molti dubbi. Ciononostante molti di noi pensano che il mondo stia andando verso un degrado totale ed irreversibile, a causa della grande disponibilità di notizie negative (che vengono preferite dagli organi di informazione a quelle positive per il loro maggiore impatto e anche per la loro singolarità) e di quelli che vengono chiamati pregiudizi cognitivi.
Tu come la pensi? Credi che il mondo sia migliorato o peggiorato? Dicci la tua nei commenti.
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