“Aiutiamoli a casa loro”: ma è davvero emergenza migranti?

Le recenti vicende politiche, tra cui la formazione del nuovo governo e l’inizio dei lavori per l’esecutivo appena insediato, hanno puntato nuovamente i riflettori sulle più spinose questioni da risolvere in Italia.

La prima, argomento principe soprattutto in periodi di propaganda elettorale, è la questione immigrazione. Sembra, infatti, che l’Italia stia fronteggiando una vera e propria emergenza, sbarchi continui che riversano migliaia di immigrati irregolari nelle nostre città. Ma è davvero così?

Abbiamo guardato i dati più aggiornati, rilevati dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza e messi a disposizione dal Ministero dell’Interno, per capire quale sia la reale entità degli sbarchi di migranti in Italia. Il 2019 è stato un anno che ha visto scendere vertiginosamente il numero di migranti sbarcati rispetto allo stesso periodo del 2017. Guardiamo il grafico.

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Nonostante questi dati siano a disposizione di qualsiasi cittadino dotato di una connessione ad Internet, la percezione comune contraddice la realtà.

Secondo il Dossier Statistico sull’Immigrazione dell’ultimo anno, gli italiani sono il popolo europeo che stima nella maniera più inesatta la percentuale di immigrati presente nel proprio Paese. Se gli intervistati degli altri stati europei ritengono erroneamente di avere sul proprio territorio il 16,7% di immigrati, a fronte del 7,2% di migranti reali, gli italiani percepiscono addirittura una presenza del 25% a fronte di un 7% reale su scala nazionale.

Un altro dato che alle nostre orecchie può sembrare paradossale riguarda i Paesi che ospitano il maggior numero di rifugiati. Sebbene il mondo dell’informazione veicoli l’immagine di un’Europa assediata dai migranti, costretta a dividerseli e a farsene carico, un rapporto dell’UNHCR rivela che inaspettatamente sono i cosiddetti paesi in via di sviluppo ad accogliere il maggior numero di immigrati. La Turchia risulta il Paese con più rifugiati in assoluto (3,5 milioni), seguita da Pakistan e Uganda. La Germania si colloca al sesto posto ed è l’unica europea tra i primi 10 di stati ospitanti.

paesi ospitanti statistiche.png

Il professor Sabino Cassese, Giudice emerito della Corte Costituzionale, propone su Il Foglio una prospettiva fortemente anticonvenzionale. Conferma innanzitutto che il numero degli immigrati irregolari è sempre sovrastimato e che tali percezioni errate sono spesso alimentate da leader politici che – qualche volta inconsapevolmente – se ne servono per ragioni elettorali. Pone poi l’accento su una questione che il fenomeno migratorio ha finito per oscurare: l’emigrazione degli italiani.

Negli ultimi quattro anni ha infatti lasciato il Bel Paese l’1% della sua popolazione, il doppio della scorsa decade. A questo già drammatico dato si aggiunge l’inesorabile invecchiamento della popolazione, solo in parte compensato dall’immigrazione.

Andando così in controtendenza afferma: “Gli immigrati contribuiscono non alla produttività (considerato il loro livello di istruzione), ma al lavoro (svolgono mansioni che gli italiani non svolgono più, come quelli manuali meno qualificati) e alla sostenibilità del sistema pensionistico.”

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